Una speranza per l’Africa Controllo della diffusione dell’AIDS

Controllo della diffusione dell’Aids – Mazabuka – Zambia

Lo Zambia è un paese particolarmente colpito dall’AIDS, dove UNAIDS ha stimato che il 30% delle donne in gravidanza è HIV positiva e circa l’84% di queste ha tra i 20 e 29 anni.
In mancanza di trattamento il 35-45% dei bambini diventerà sieropositivo durante la gravidanza, il parto e l’allattamento.
Solo il 2% della popolazione riceve assistenza sanitaria governativa e presso gli ospedali statali sono ricoverati perlopiù pazienti affetti da TBC o altre malattie allo stato terminale. Purtroppo le condizioni economiche del Governo dello Zambia hanno imposto ai pazienti un contributo economico alle spese della terapia dell’HIV (circa 18 dollari per il test dei CD4, senza il quale non si ha il diritto di entrare nei programmi di trattamento gestiti dal Governo, più 9 dollari mensili per i farmaci). Questo fattore ha determinato la bassa percentuale dei pazienti che accedono al trattamento visto che il salario medio è inferiore a un dollaro al giorno. I farmaci antiretrovirali sono molto costosi per cui la cura non è accessibile e, di conseguenza, le persone malate muoiono in giovane età, 35-40 anni, lasciando molti orfani. Le vittime di questa situazione sono soprattutto ragazzi e ragazze che spesso si ritrovano a dover affrontare soli, o accompagnati da figure di riferimento per nulla significative se non persino dannose (parenti e conoscenti), le insidie della vita. Molti di loro abbandonano la scuola e finiscono sulla strada con esposizione all’alcoolismo, alle droghe e alla prostituzione, ripetendo in questo modo il triste percorso di vita dei loro genitori.
Il progetto realizzato in collaborazione con il Rotary Club di Garbagnate Groane, ha attivato un intervento mirato alla prevenzione e terapia dell’Hiv-Aids scegliendo la città di Mazabuka a circa 200 chilometri a sud ovest di Lusaka. Nella località di Mazabuka è presente un Ospedale Governativo e una comunità gestita da missionari all’interno della quale è già operativo un servizio di councelling.
Attraverso la costruzione di un nuovo laboratorio dotato degli strumenti necessari, si è potenziata la struttura. Il personale locale è stato adeguatamente formato affinché possano venire identificate e curate dapprima le donne sieropositive in gravidanza ed evitare così la trasmissione del virus al feto e, successivamente, intervenire sia sulle donne non in gravidanza sia sulla popolazione maschile.